Edizioni quattrocentesche illustrate della Biblioteca di Santa Scolastica a Subiaco. Parte III

25/09/2020

Edizioni quattrocentesche illustrate della Biblioteca di Santa Scolastica a Subiaco. Parte III

Parte III - Cronache

Tra gli incunaboli illustrati di Santa Scolastica si contano due copie di due differenti edizioni del Fasciculus Temporum, un compendio di storia ecclesiastica e secolare composta dal monaco certosino Werner Rolewinck, vissuto tra il 1425 e il 1502 nella regione tedesca della Westphalia. Entrambe le edizioni illustrate presenti nella collezione sublacense sono state stampate a Venezia dal tedesco Erhard Ratdolt, originario di Augusta ma attivo a Venezia per almeno un decennio tra il 1476 e il 1486. Le due edizioni sono state stampate rispettivamente il 21 dicembre 1481 e il 28 maggio 1484.

Werner Rolewinck, Fasciculus temporum [Venezia 1481] 

 Werner Rolewinck, Fasciculus temporum [Venezia: 1481] (IV.B.16/2), carta [c6r]

 Quella stampata nel 1481 è la seconda edizione del Fasciculus ad opera di Ratdolt, dopo la prima datata Novembre 1480. Prima di allora, l’opera era già stata stampata almeno una decina di volte in Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Spagna e anche in Italia, sempre a Venezia dallo stampatore, ancora una volta tedesco, Georgius Walch.

Le illustrazioni delle edizioni di Ratdolt si inseriscono quindi nel solco di una tradizione relativamente consolidata, in cui gli eventi narrati nel Fasciculus sono presentati in una gerarchia che separa gli eventi della storia ecclesiastica (parte superiore della pagina) da quelli di storia secolare (parte inferiore della pagina). Una silografia al centro della pagina contiene, divisi in diversi cerchi, nomi e informazioni sulla lunghezza della vita di personaggi dell’Antico Testamento, di papi e di santi. L’opera inizia con Adamo per arrivare a papa Sisto IV, al secolo Francesco della Rovere, papa dal 1471.

I cerchietti sono separati dal resto della pagina da due strisce: quella superiore contiene la successione degli anni dalla creazione del mondo (fissata nel 5199 a.C.), mentre quella inferiore contiene la successione degli anni dalla nascita di Cristo.

Nella parte inferiore del racconto, dedicata agli eventi secolari, si fa spesso riferimento alla storia di regni o di città: in questo caso, il racconto è corredato da illustrazioni silografiche che raffigurano nella maggior parte dei casi modelli generici di città non caratterizzate né riconoscibili senza una descrizione testuale. I blocchi lignei usati per rappresentare diverse componenti delle città sono spesso scambiati e ricomposti in combinazioni diverse all’interno del volume.

L’edizione 1484 del Fasciculus riprende una innovazione introdotta da Ratdolt nel 1480 rispetto alle precedenti edizioni stampate dell’opera. Include cioè, al foglio 10r, una mappa del mondo conosciuto. La mappa è basata sui quattro punti cardinali; la posizione centrale è occupata dalla città di Gerusalemme, e l’emisfero è diviso in tre continenti che corrispondono a Asia, Europa e Africa. Per ogni continente sono indicati il numero di parti o regioni in cui esso è diviso e il figlio di Noè che lo ha popolato: rispettivamente Shem, Jafet e Ham. La mappa non è stata inclusa dallo stampatore nell’edizione del 1481.

Werner Rolewinck, Fasciculus temporum [Venezia 1481] (2) 

 Werner Rolewinck, Fasciculus temporum [Venezia: 1481] (IV.B.16/2), carta [b2r]. Dettaglio

Tra i testi di cronaca illustrati è importante segnalare anche la presenza di una copia del Supplementum Chronicarum del monaco agostiniano Giacomo Filippo Foresti (1434-1520) nell’edizione dello stampatore novarese Bernardino Rizo nel 1492/1493. L’opera era già stata stampata in almeno cinque diverse edizioni e almeno due volte dallo stesso Rizo, prima nel 1490 e poi, in una traduzione volgare, nell’ottobre 1491.

Giacomo Filippo Foresti, Supplementum Chronicarum [Venezia 14921493]. Venezia
Giacomo Filippo Foresti, Supplementum Chronicarum [Venezia: 1492/1493] (XVII.A.15),
veduta della città di Venezia

L’edizione di cui si conserva copia a Santa Scolastica, in particolare, si apre con una riproduzione a piena pagina dell’illustrazione dei sei giorni della Creazione già vista sopra, tratta dalla Biblia di Giunta dell’ottobre 1490, e da altre tre vignette di soggetto veterotestamentario: quelle con la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre e quella raffigurante l’uccisione di Abele da parte di Caino sono tratte da quella che fu probabilmente la prima edizione illustrata di questo testo, ad opera della bottega veneziana dello stampatore Bernardino Benali, quindi un altro caso di riuso. La quarta grande silografia di argomento biblico invece, raffigurante la Torre di Babele, venne ripresa dal Rizo da quella che ci giunge come la prima delle sue tre edizioni sopravvissute del Supplementum, stampata il 15 maggio 1490, e così anche le successive quarantaquattro vignette con immagini di città, di varie dimensioni, che seguono nel testo. Tra di esse, a partire da quelle realizzate da Rizo per la prima edizione nel 1490, è importante segnalare per la loro qualità soprattutto quelle che riguardano città come Roma e Venezia, in cui Rizo si conferma del tutto autonomo dal suo predecessore Benali, dal quale pure aveva tratto le prime tre grandi scene bibliche, e realizza rappresentazioni ariose e fedeli, quasi celebrative rispetto a quelle delle medesime città contenute nell’edizione Benali del 1486.